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cosa leggiamo a febbraio?

Consigli di lettura del mese in corso, scelti tre le novità editoriali della biblioteca

La cattiva strada, di Paola Barbato
Collocazione 853.92.BAR
«Sei finito in una cosa troppo grossa e troppo brutta per te, fratello, ma adesso la facciamo passare.» E invece non sarebbe passata. Ora, la strada è tutto ciò che hai. Non avrebbe mai dovuto aprire quella scatola. Lo sapeva, era una delle regole non scritte dell'accordo. Invece quella volta lo aveva fatto. E sarebbe stata la sua condanna. Giosciua Gambelli non ha mai preteso molto dalla vita e la vita lo ha ricambiato allo stesso modo. Ora però, passati i trenta, ha trovato qualcosa in cui è davvero bravo. È un corriere, di che cosa non lo sa esattamente. Non ha nessuna ambizione, nessuna curiosità. Mai una domanda, mai un ritardo. Forse è proprio per questo che lo hanno scelto. Una notte, dopo aver visto ciò che sta trasportando, capisce di essere in trappola e di dover fare qualcosa che non ha mai osato prima: disubbidire. E tutto cambia per sempre. Prima viene travolto dallo smarrimento, quando pensa a un controllo della polizia. Poi dalla paura, se i mittenti scoprissero che lui ha visto. Da adesso in avanti sarà un testimone. E ha guardato troppi film per non sapere che fine fanno. Ma quando alcuni agghiaccianti indizi gli fanno capire che chi lo ha ingaggiato è lì, vicino, e controlla ogni sua mossa, comprende anche che c'è un'unica cosa da fare: fuggire. E c'è un unico luogo in cui non può accadergli nulla: l'autostrada su cui sta viaggiando e da cui non può più uscire. Paola Barbato non racconta mai la stessa storia e ogni volta riesce a sorprenderci con la sua capacità di vedere il male nascosto negli anfratti meno inquietanti della nostra quotidianità. Che sia un cellulare, una casa o una strada, la tensione che riesce a trasmetterci cresce a ogni libro. E, proprio per questo, non smetteremmo mai di leggerla.
 
Catalogo dei silenzi e delle attese, di Claudio Morandini
Collocazione 853.92.MOR
Un bambino delicato e le vacanze dalla nonna un po' strega nella prigionia di un condominio a mezza costa nei campi, tra erbe amarissime e animali da mangiare – piccioni, chiocciole, forse anche insetti; un bambino che cerca disperatamente di essere buono per scansare il male del mondo, e dunque sfugge la compagnia dei coetanei per assaporare i segreti delle donne; l'amicizia con Aurelio, cementata dalla comune passione per i fossili; l'orto del padre in pensione, funestato dai maggiolini e reso glorioso dai raccolti di patate; l'ineffabile fascino di una zia e del suo pianoforte scordato; la dedizione irresponsabile di un primo amore, e altri amori più maturi, forse; diventare figlio di due vecchi e padre di una bambina. La vita di Cosimo è normale ed esemplare come lo sono tutte se le sappiamo leggere: metafora di passati e futuri, chiusa nel suo presente unico. Claudio Morandini la racconta a episodi: tessere e schegge di una sola immagine che si vede meglio se guardata da molto vicino.
 
Requiem per un amico, di Brian Freeman
Collocazione 813.6.FRE
Jonathan Stride ha fatto spesso i conti con la morte, nella sua lunga carriera di poliziotto; ma è la prima volta che si trova a raccogliere la confessione di un uomo in fin di vita. Un uomo che è stato il suo migliore amico. E una confessione che promette guai. Guai soprattutto per Stride stesso. Sono trentasei anni che si conoscono. Steve Garske e Jonathan Stride, diversi come il giorno e la notte. Stride un poliziotto dal carattere chiuso, bravissimo a costruire muri intorno a sé. Steve un medico che suona la chitarra e non lascia mai una stanza senza aver fatto amicizia con tutti i presenti. Ma adesso che Steve sta morendo, Stride deve affrontare il fatto che il suo amico non è stato soltanto paziente testimone di nozze di tutti e tre i suoi matrimoni; è stato testimone anche di qualcos'altro. Un segreto che ha custodito per anni e che riguarda proprio lui. Un segreto sepolto, a quanto pare, proprio lì, nel giardino dell'amico. Suo malgrado, Stride è costretto a dare alla sua vice Maggie Bei l'ordine di perquisire quel giardino. Sapendo già cosa verrà alla luce. E sapendo che dovrà ricorrere a tutta la sua abilità, riaprendo un caso vecchio di molti anni e ancora pieno di misteri non risolti, perché quella scoperta non lo rovini per sempre. Un thriller vertiginoso che, come sempre quando a scrivere è Brian Freeman, tiene il lettore incollato alla pagina fino alla sconvolgente conclusione finale. Una lettura che non dimenticherete.
 
L' ascesa, di Stefan Hertmans
Collocazione 839.HER
A Gand, nelle Fiandre, un uomo vede una vecchia casa dall’aria abbandonata. Il profumo dolce e amaro del glicine che si arrampica sulla facciata lo riporta alla giovinezza. È un colpo di fulmine. La casa è in vendita e, quasi per capriccio, decide di comprarla. Ci rimarrà per vent’anni. Con il tempo, cresce in lui il desiderio di sapere chi lo ha preceduto tra quei muri e, quando sta ormai per trasferirsi, scopre che proprio lì, durante la Seconda guerra mondiale, ha vissuto uno dei membri più solerti del braccio fiammingo delle SS: Willem Verhulst. Quelle stanze che tanto hanno da raccontare assumono all’improvviso una turbinosa dimensione storica. Chi era realmente questo devoto collaborazionista del Terzo Reich? E cosa ha fatto di lui un nazionalista fanatico, cieco cultore della causa nazista? A poco a poco, il narratore mette insieme conversazioni con parenti e testimoni e, intrecciando il rigore dei documenti alla fantasia dello scrittore, ne ricostruisce la vita in un libro che, oltre che di guerra, parla soprattutto di fede e di amore. In particolare, dell’amore tenace e quasi inspiegabile di una donna – Mientje – che resterà accanto a Willem, fedele, pur deplorandone sempre le azioni. L’amore della moglie di un uomo che stava dalla parte sbagliata. Nella sua salita verso la luce della conoscenza, in una sorta di ascesa dall’oscurità delle cantine al grande spazio della soffitta, il narratore apprenderà i segreti in grado di spiegare ciò che accadde in quella casa, i pensieri nascosti, ascolterà di amori e traversie, leggerà lettere e confessioni appassionate. La sua visita al luogo della memoria, anche se quella degli altri, è un modo per dare un po’ di pace alla storia.
 
Assassinio sull'isola, di Anne Glenconner
Collocazione 823.92.GLE
C'è una calma innaturale sull'isola caraibica di Mustique; quella che precede gli uragani. I proprietari delle ville di lusso se ne sono andati alla svelta; è rimasta solo una ristretta cerchia di rampolli sfaccendati che non vuole rassegnarsi alla fine dell'estate. Ma quando la giovane ereditiera newyorkese Amanda sparisce tra le onde durante una nuotata all'alba, alla paura dell'uragano si aggiunge il terrore che qualcuno si aggiri in quell'angolo di paradiso con le peggiori intenzioni. Eppure nell'esclusiva Mustique si conoscono tutti: ci sono i "ricchi" e ci sono i locali, al loro servizio. A cercare di far luce sull'accaduto, il ventottenne Solomon Nile, l'unico vero poliziotto del luogo, rientrato dopo anni trascorsi in Inghilterra, e Lady Vee, veterana dell'isola e madre adottiva della migliore amica di Amanda, che riesce a raggiungere la figlia con l'ultimo volo. Intanto la tempesta tropicale Cristobal si avvicina da est costringendo le autorità a interrompere i collegamenti. Nessuno può più lasciare le coste di Mustique, nemmeno un presunto assassino. E mentre Solomon e Lady Vee interrogano i membri della comunità alla disperata ricerca di indizi e l'uragano inveisce con tutta la sua potenza, qualcun altro scompare... Nel posto più sicuro al mondo, come è possibile dover sospettare di tutti, dal vicino di casa all'ultimo dei giardinieri?
 
Minerva, di Mario Coppola
Collocazione 853.92.COP
Una Napoli spezzata in due. Lo splendore del mare, dello spazio aperto, dei vicoli di piperno che resistono all'arsura e alle tempeste ogni stagione più violente, e poi l'ombra della rabbia che si allunga dalle crepe di mille periferie. Eva, trentenne della Terra dei Fuochi, ci vive da sempre. Abita in un monolocale fatiscente, lavora in un centro scommesse e gira di notte, in cerca di guai, nei luoghi più malfamati. Eppure era nata speciale. Da bambina era incredibilmente agile e la chiamavano Minerva, come il petardo che si faceva esplodere nel pugno senza ferirsi. A undici anni, a causa della sua esuberanza, aveva avuto un incidente. Era sopravvissuta grazie alle sue abilità sovrannaturali che, negli anni successivi, erano cresciute ancora mentre entrambi i genitori morivano di cancro. Non si è mai data pace. Bloccata in un degrado psicofisico, si incolpa di averli uccisi lei, con le sue anomalie, e poi cerca un altro colpevole: la camorra, che, nella zona dov'è cresciuta, ha interrato sostanze di ogni tipo. Disturbata e dolente, Eva si sente fragile e indegna delle sue capacità, incapace di amare, ma pronta alla guerra. Solo attraverso un percorso duro e salvifico, costretta a guardarsi dentro, Eva troverà le forze per prendere il suo posto in un mondo straziato dall'ingiustizia e sull'orlo della catastrofe ecologica.
 
Cento notti, di Luisgé Martín
Collocazione 863.7.MAR
Questo romanzo indaga il desiderio sessuale e il suo curioso rapporto con l'amore (che dura al massimo "cento notti", ma spesso molto meno, poi scompaiono il desiderio e la meraviglia). Guarda dal buco della serratura cosa fanno gli altri mentre credono di non essere visti. È una festa della promiscuità, legittimo tripudio della gioia naturale, perché "i monogami, come i sedentari o gli ignoranti, muoiono senza conoscere davvero il mondo". La storia è costruita su due piani: uno è un'inchiesta sulla fedeltà, che sottopone a sorveglianza gli intervistati che hanno dichiarato di non tradire mai il proprio partner: più della metà mente. Qui vengono offerti come cammei, quasi per celebrare una sorta di "promiscuità letteraria", cinque brevi rapporti su singoli casi scritti da cinque autori spagnoli di noir: Edurne Portela, Manuel Vilas, Sergio del Molino, Lara Moreno e José Ovejero. L'altro è la confessione della voce narrante, l'affascinante madrilena Irene, che racconta la sua vita, dagli studi universitari a Chicago fino all'attività di detective in Spagna. Da giovane annotava su quaderni le relazioni con i suoi molti amanti, con la scusa della scienza ma con accesa passione. Di questi l'amore per l'argentino Claudio, ludopata indebitato e coinvolto in oscure storie familiari e politiche, la segna fino a trasformarla in criminalista per scoprire chi lo ha ucciso. Per anni Irene è l'amante di Adam Galliger, il miliardario filantropo newyorkese, finanziatore dell'inchiesta sulla fedeltà, che alla fine le affida la sorprendente indagine sulla propria moglie Harriet.
 
Eva sbagliata, di Karen Kokeshi
Collocazione 853.92.KOK
Eva ha ventiquattro anni, un aspetto dimenticabile, un senso di inadeguatezza perenne e l'impressione di non padroneggiare per niente l'arte di stare al mondo. Per fortuna ha una certezza nella vita: l'amore per il suo fidanzato. Eva ci sta insieme da quattro anni e il loro rapporto è il principale elemento di stabilità, forse l'unico che non la fa sentire sbagliata. Tutto cambia quando lui si trasferisce in Danimarca per motivi di lavoro, cogliendo l'occasione per chiudere a monosillabi la storia con Eva. Le settimane che seguono l'abbandono sono per lei un vano tentativo di contenere la disperazione, che sfocia però in un incendio accidentale e nel licenziamento. In breve le restano solo Ning, la sua coinquilina, e la madre Lucia, che è sempre stata la sua fan numero 1. Ma Eva non si dà pace, ha bisogno di risposte. Così decide di dare il via a un viaggio rocambolesco verso Copenaghen in cui niente va come deve andare, a partire dal primo compagno di viaggio, Martin, un life coach mitomane con cui condividerà un pezzo di strada in macchina. Tra incontri grotteschi e divertenti, risse da bar, treni persi, furti ed esperienze di premorte, Eva arriva nella capitale danese miracolosamente tutta intera, con il preciso scopo di rivedere l'ex e avere finalmente l'ultima parola, quella giusta, quella dettata dal cuore.
 
La volpe, di Dubravka Ugresic
Collocazione 891.8.UGR
Per quasi tutte le tradizioni mitologico folcloriche la volpe è l'incarnazione dell'astuzia, maestra di finzione, ingannatrice per antonomasia, simbolo dell'eros femminile e del narcisismo, può essere ipocrita e ruffiana quanto coraggiosa. È animale duplice, sempre in bilico tra il mondo dei vivi e quello dei morti, terribilmente affascinante nel suo essere in grado di cambiare volto e carattere. Per queste ragioni lo spirito della volpe è il totem degli scrittori, come sosteneva Boris Pil'njak in una citazione che Dubravka Ugresic riprende e fa sua, e con cui da inizio a questo racconto che è, prima di tutto, un'appassionata dichiarazione d'amore alla letteratura. Partendo dalla sua esperienza di scrittrice e conducendo il lettore in un viaggio che attraversa la Russia e i Balcani, passando per Tokio, Napoli e gli Stati Uniti, l'autrice esplora il potere della narrazione e dell'invenzione letteraria, raccontando le storie di personaggi minori che, in un modo o nell'altro, sono stati fondamentali per la letteratura. In questo racconto coinvolgente e ricchissimo, che reinventa continuamente se stesso, Dubravka Ugresic affronta alcuni dei temi a lei più cari come l'identità, la forza della scrittura, l'intreccio tra finzione e realtà, il posto delle donne nel canone letterario, la mentalità iugoslava e post-iugoslava, l'inaffidabilità della memoria, ricordando a tutti che finché esisterà la letteratura sarà legittimo avere speranza nel futuro.
 
Le meraviglie, di Elena Medel
Collocazione 863.7.MED
Anche ora che è finalmente in pensione María non ha abbandonato la lotta. Da Carabanchel, il quartiere operaio di Madrid in cui vive da quando è arrivata alla fine degli anni Sessanta dall'Andalusia, ha assistito alle trasformazioni radicali del suo Paese dopo la dittatura di Franco, e da qui si batte per i diritti delle donne di questo nuovo secolo. È forte, e sola, e stanca forse, María: ha sempre lavorato duramente al servizio di persone piú ricche di lei, sopportando la fame, la fatica, cercando di non pensare agli occhi della bambina a cui non ha potuto fare da madre. E senza mai riscatto, né perdono. Alicia lavora nella stazione di Atocha, «in un negozio di panini e caramelle, quello che sta vicino ai bagni», specifica quando si presenta. Si è trasferita dal Sud a Madrid per studiare cinema – proposito presto dimenticato – alla vigilia della crisi economica del 2008, e da allora si accontenta di qualsiasi attività remunerata, matrimonio tedioso incluso. Alicia prova spesso invidia, in particolare nei confronti della persona che avrebbe potuto essere. È nata ricca, Alicia, figlia fortunata del titolare di un piccolo impero della ristorazione: il suo futuro si annunciava luminoso. Ma le cose sono andate in maniera diversa, e lei si è rassegnata a fare i conti ogni giorno con gli incubi piú neri. María e Alicia non si conoscono, eppure sono nonna e nipote. Nella città che riluttante le ha accolte si sono sfiorate una volta, e forse molte altre, per caso. A legarle in modo invisibile un'assenza, quella di Carmen, figlia e madre, ombra silenziosa del passato. E ad affliggerle, gli stessi interrogativi: come sarebbe stata la loro vita se fossero nate in un altro luogo, in un'altra epoca, in un altro corpo? Dalla periferia metropolitana, tra appartamenti in affitto, autobus lenti e affollati, bar modesti comunque troppo cari, in mezzo a chi deve lavorare per sopravvivere. È dal cuore pulsante della realtà che Elena Medel scrive, tracciando il ritratto implacabile di un'Europa segnata dal precariato, e dal patriarcato, attraverso la voce di due donne dallo sguardo disilluso, ma che in fondo non smettono di sperare in un mondo in cui non siano i soldi, o la loro mancanza, a definirle.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pagina curata da Giulia Sampieri