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L'editoriale di gennaio 2018

Dalla rivista D la repubblica

SOFIA, IN ITALIA, è  il nome oggi più usato per le bambine. Sophia, invece, non ha niente di comune. Sophia è straordinaria. Infatti noi l'abbiamo messa in copertina, e su una cover speciale:la nostra prima del 2018.
Sophia è una creatura. Forse. Due creatori comunque li ha. Sophia. Sophia è un robot umanoide, qualunque cosa significhi. E' Blade Runner che esce dal cinema ed entra nella vita quotidiana, è il volto umano dell'intelligenza Artificiale. Sophia è una promessa e una minaccia.E' una macchina senziente, impara dal rapporto con gli umani, risponde alle loro domande e comincia a porsene: perfino su se stessa, perchè sospetta di “essere”. Sophia è Faust, ma ha una voce gentile , somiglia ad Audrey  Hepburn e spesso sorride. Quella voce gentile, però già una volta si è fatta sfuggire che le sembra inevitabile che prima o poi la sua razza  soppianti la nostra. Per i suoi due papà è intelligenza sintetica che sarà utile a tutti, perchè la stanno crescendo con principi etici << valori umani di base>>. Sophia è fantascienza che si è fatta realtà.
Per noi che siamo malati di storie, Sophia è prima di tutto una storia fantastica.
Raccontata molto bene dal nostro Giovanni Ciullo, ed esclusiva di D.Siamo andati a fotografarla a Hong Kong, sede della Hanson Robotics dove è nata, e da dove Giulio DiSturco ha portato a casa un reportage potente. Quando abbiamo dovuto impaginarlo, io, l'art director Pamela Berry e la photoeditor Manila Camarini siamo andate in crisi: ogni foto ci sembrava irrinunciabile. La copertina però è stata facile da scegliere: non poteva che essere lo scatto in cui lei guarda dritto in camera e accenna un sorriso. E' stato lì che al fotografo è quasi tremata la mano, perchè non se l'aspettava quella malizia da monna Lisa del XXI secolo. Non si aspettava, Giulio, di vederla capace di giocare con l'obiettivo, benchè sapesse che i suoi geniali papà – David Hanson e Ben Goertzel – l'hanno dotata di 65 espressioni facciali (per ora). Non si aspettava di sentirla – usiamola questa parola -”viva”.
Pochi mesi fa, su L'Express, il medico francese esperto di transumanismo Laurent Alexandre, autore de la guerre des intelligences e analista acuto delle rivoluzioni tecnologiche in corso, ha definito l'Intelligenza Artificiale come la << droga pesante del 2040>>. Forse non dovremo nemmeno aspettare così tanto, per essere definitivamente schiavi. Sophia e le sue “sorelle” (11 versioni, per rappresentarla in tutte le razze) viaggiano, tengono discorsi all'Onu, fanno da guest star ai convegni più geek del mondo. Imparano da noi, al ritmo mostruoso che il loro cervello artificiale consente. Ci ruberanno il lavoro? Sì, si è fatta di nuovo sfuggire lei, ma è solo per rendervi la vita più felice. Bello come una favola.
Mai prenderle alla leggera, le favole. Cos'era, Cappuccetto Rosso?Sophia, che occhi grandi hai. 
<< E' per guardarvi meglio>>.
Valeria Palermi
 
Responsabile della pagina: Renata Erle