Il sito utilizza cookie tecnici e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Per saperne di più o negare il consenso clicca su 'Maggiori informazioni'. Proseguendo la navigazione del sito o cliccando su 'Accetto' acconsenti all'uso dei cookie.

È aprile, cosa leggiamo? Aprile 2018 - Parte prima

Consigli di lettura per il mese in corso
 
Si scioglie, di Lize Spit
Collocazione 839.313 SPI
Nella minuscola cittadina di Bovenmeer, nelle Fiandre, è successo molti anni fa qualcosa di brutto. È nell’anniversario di una terribile perdita che Eva, ormai giovane insegnante a Bruxelles, carica nel portabagagli dell’auto un grande blocco di ghiaccio e decide di ritornare nel luogo della sua difficile infanzia per risolvere le cose, una volta per tutte. In questo romanzo passato e presente si intrecciano in una trama ricca e pienadi suspense, che vede al centro le vicissitudini di Eva con la sua complicata famiglia – due genitori alcolisti, una sorellina molto sofferente – e con i suoi amici del cuore, Laurens, il figlio del macellaio, e Pim, il figlio del contadino. È proprio con questi ultimi, “i tre moschettieri”, che Eva cerca un’evasione dalle difficoltà della vita familiare, attraversando gli ultimi anni dell’infanzia per entrare nell’adolescenza con bravate, corse in bici, esplorazioni del mondo e, progressivamente, della sessualità. Ma Pim e Laurens forse non possono salvare Eva dalla solitudine, e l’amicizia comincia infatti a incrinarsi quando a scuola arriva la bellissima e spietata Elisa. Cosa spinge Eva a tornare a Bovenmeer? Qual è il tragico segreto di questa cittadina, in apparenza normale, e del cuore di Eva? 
Passato, presente e chissà, di Loriano Macchiavelli
Collocazione 8G MAC
Sarti Antonio deve sorvegliare la mostra numismatica che si tiene al Palazzo Re Enzo, con reperti provenienti da tutto il mondo. Ma quando si scopre che le tre monete più rare e preziose sono sparite, per punizione il questurino viene spedito a pattugliare il quartiere a rischio del Pilastro, una sorta di ghetto di periferia. Qui incontra un ragazzino, Claus, intento a rubare le gomme di un'auto. Tra i due nasce un'insolita quanto genuina amicizia. E sarà proprio tra le vie malfamate del Pilastro che Sarti Antonio troverà la soluzione al mistero delle monete, e non solo a quello. Scoprirà infatti anche l'oscuro volto di una città che preferisce ignorare i propri angoli più bui
 
Gli abbracci oscuri, di Julia Montejo
Collocazione 863.7 MON
Vista da lontano, mentre cammina per le strade di Madrid o fa colazione nella sua cucina, Virginia sembra una donna sicura di sé, del tutto a proprio agio nella vita tranquilla che ha scelto dopo anni decisamente avventurosi: adesso ha un marito fantastico, due bambine che l'adorano e un eccitante progetto lavorativo che riempie le sue giornate. Bisogna avvicinarsi di più per scorgere nel suo sguardo un'ombra, la traccia di un desiderio che banali baci e carezze non sono in grado di saziare. A Daniel, un uomo enigmatico e affascinante che nasconde quasi tutto dietro gli occhiali da intellettuale, basta un istante per intuire che i desideri di Virginia hanno un’origine lontana e nascono nel suo passato. E dal momento in cui la incontra, a una festa, sa esattamente come controllarli. Inizia così un sottile gioco di forze che riporta Virginia all'infanzia, nei sobborghi popolari di una città del nord della Spagna dove le case sembrano prigioni e chiunque voglia andarsene deve sempre pagare un prezzo. E che la costringe a chiedersi che senso abbia andarsene, tradire le proprie origini e rinnegare ogni ricordo per salvare solo i pezzi di vita che mostrano il meglio di noi, se poi il passato torna, implacabile, a bussare alla porta. Un romanzo duro, senza concessioni, in cui il confronto con il passato trascina la protagonista a un punto di non ritorno, trasformando profondamente la sua vita.
 
Duelli, di Andrea Bocconi
Collocazione 853.9 BOC
Un giovane matematico dell'Ottocento ucciso in duello e finito fra le pagine di Alexandre Dumas; un samurai dell'era Tokugawa custode inflessibile di un antico codice d'onore; uno schermitore livornese d'inizio Novecento che parte alla volta dell'Ungheria per affrontare una sfida a fil di spada; e uno scrittore, Andrea Bocconi, che riesce a intrecciare, in un sapiente gioco di specchi, autobiografia, Storia e invenzione. Fil rouge di questa variopinta tessitura è l'arte della scherma, colta di volta in volta nella sua origine cavalleresca, nella sua tragicità di arma fatale, nella sua dimensione esistenziale di sfida continua a valicare i propri limiti. E con il mutare degli scenari, cambia magistralmente anche lo stile di Bocconi: scanzonato e ironico quando si accosta alla propria esperienza di schermitore; ampio e strutturato quando racconta, prendendo a prestito la penna dell'autore dei Tre moschettieri, le vicende del matematico Galois; essenziale e geometrico nel rievocare le atmosfere del Giappone del Diciassettesimo secolo. Ne scaturisce una narrazione all'ultimo sangue densa di echi letterari e suggestioni, in grado di far vibrare le corde di ciascuno di noi, anche di coloro che con la spada non si sono mai cimentati.
 
Di tutte le cose buone, di Clare Fisher
Collocazione 823.92 FIS
Beth ha ventun anni ed è in prigione. Si trova lì perché ha fatto qualcosa di terribile e non si aspetta più niente dal futuro. Ma Erika, la sua psicologa, è convinta che ventun anni siano troppo pochi per smettere di vivere, e le chiede di scrivere una lista di tutte le cose buone della sua vita. Beth comincia così a raccontare la sua storia, una storia che si raccoglie intorno a brevi, intensi lampi di luce: la passione per la corsa, i confortevoli silenzi condivisi con una persona speciale, l'emozione di scoprire, in un pomeriggio qualunque, di piacere a qualcuno... fino alla prima volta in cui ha respirato il profumo della testa del suo bambino e ha capito davvero cos'era la felicità. Ma alla fine della storia la cosa brutta rimane. E a quel punto Beth non ha altro modo per andare avanti se non confrontarsi con essa, riconoscere la verità che si cela dietro il suo crimine. E capire. Perdonare. Perché nessuno è completamente cattivo e tutti meritano una seconda occasione. Anche lei. Raccontata con una semplicità che arriva dritta al cuore, Di tutte le cose buone è una storia intensa e commovente che parla di perdono e di amicizia, di madri e figlie, e di come la speranza possa trionfare anche dopo la perdita più devastante.
 
Fratelli nella notte, di Cristiano Cavina
Collocazione 853.92 CAV
Mario è un giovane contadino romagnolo, semplice e mite. Non ha sogni nè desideri e accetta con atavica rassegnazione la dura vita di lavoro e fatica che il destino gli ha assegnato. La sua esistenza procede così, nella ciclicità dell'alternarsi delle stagioni. Al compimento dei diciotto anni Mario riceve, con spavento, la cartolina di leva della Repubblica sociale: è il 1944, e per paura delle armi si sottrae all'arruolamento. Si rifugia prima da alcuni lontani parenti, aiutandoli nei lavori più pesanti in cambio dell'ospitalità, quindi si unisce alla 36esima brigata Garibaldi...
 
La rossa, di Daniele Manca
Collocazione 853.92 MAN
È una primavera che non promette affatto bene, quella del ’63. Le elezioni hanno appena rimescolato le carte della politica, promettendo nuove tensioni. E una pioggia in- cessante pare voler infierire su una Milano ombrosa e amara. Ecco per- ché Carlo Passi, finito il suo turno al giornale, si rifugia in un vecchio tram per bere un bicchiere o due, o magari qualcuno in più. Da una settimana Enrica – capelli color rame e carattere tenace da reporter di razza – gli ha dato il benservito, e lui si sente reduce da una tempesta. Si consola con la sua amata Rossa, non un’altra donna ma una Giulietta primo modello, scintillante di fascino. A notte fonda Carlo si mette al volante e guida fino all’unico posto dove non dovrebbe andare: quella che era anche casa sua e adesso è solo di Enrica. Ma per far cosa, poi? Per strisciare ancora una volta? Per farle una scenata? Lei tuttavia non c’è: al suo posto un’enigmatica “amica”, piena di una grazia impertinente, che sembra nascondere un segreto e ha le armi migliori per difenderlo. Tanto basta a risvegliare il fiuto di Carlo e suggerirgli che sì, è proprio vero, quella primavera del ’63 non promette affatto bene.
 
Il magico pane dei fratelli Mazg, di Robin Sloan
Collocazione 813.6 SLO
Lois Clary è ingegnere informatico alla General Dexterity, un’azienda di San Francisco specializzata in robotica con l’ambizione di cambiare il mondo. Lois programma tutto il giorno e di notte crolla addormentata: l’unico rapporto umano che riesce a intrattenere è con i fratelli Mazg, proprietari della bottega all’angolo di casa sua e dispensatori della migliore zuppa piccante e del miglior pane del mondo. Ma un brutto giorno accade il disastro: per problemi di visto i fratelli devono chiudere in fretta e furia l’attività e lasciare gli States. Non prima, però, di aver eseguito un’ultima consegna a domicilio per Lois: contiene il loro tesoro, la pasta madre con cui fanno il pane. Sta a Lois mantenerla viva, così le spiegano, nutrirla, farle ascoltare buona musica e imparare a farci il pane. Lois non è una fornaia, ma troverà una preziosa alleata nell’esigente colonia di microrganismi con cui da adesso condivide l’appartamento: ben presto, non solo riuscirà a fare il pane per sé, ma anche per tutta la mensa-ristorante della General Dexterity. E quando la chef del ristorante la convince ad andare a vendere il pane al rinomatissimo mercato del Ferry Building, un nuovo mondo si spalanca davanti agli occhi di Lois, spingendola a considerare l’idea di unire la sua nuova passione alle competenze nel programmare robot. Si prospetta un affare milionario, che fa gola a molti nell’ambito dell’industria alimentare, le cui ambizioni, però, non è affatto detto che coincidano con l’aspirazione di Lois a trovare un lavoro che la renda felice. Percorso dalla stessa fantasia intelligente e divertente che ha reso Il segreto della libreria sempre aperta un romanzo particolare e particolarmente amato dai lettori, Il magico pane dei fratelli Mazg segna il grande ritorno di un giovane scrittore di grande talento.
 
Parla, mia paura, di Simona Vinci
Collocazione 853.9 VIN
Simona Vinci si immerge nella propria paura e cerca un linguaggio per confessarla. L'ansia, il panico, la depressione spesso restano muti: chi li vive si sente separato dagli altri e incapace di chiedere aiuto. Ma è solo accettando di «rifugiarsi nel mondo» e di condividere la propria esperienza che si sopravvive. La stanza protetta dell'analista e quella del chirurgo estetico, che restituisce dignità a un corpo di cui si ha vergogna, l'inquietudine della maternità, la rabbia della giovinezza, fino allo strappo iniziale da cui forse tutto ha avuto origine. Scavando dentro sé stessa, Simona Vinci ci dona uno specchio in cui rifletterci. Si affida alle parole perché «le parole non mi hanno mai tradita». Perché nella letteratura, quando la letteratura ha una voce cosí nitida e intensa, tutti noi possiamo trovare salvezza. Simona Vinci ha vinto il Premio Campiello 2016 con La prima verità. È cominciata con la paura. Paura delle automobili. Paura dei treni. Paura delle luci troppo forti. Dei luoghi troppo affollati, di quelli troppo vuoti, di quelli troppo chiusi e di quelli troppo aperti. Paura dei cinema, dei supermercati, delle poste, delle banche. Paura degli sconosciuti, paura dello sguardo degli altri, di ogni altro, paura del contatto fisico, delle telefonate. Paura di corde, lacci, cinture, scale, pozzi, coltelli. Paura di stare con gli altri e paura di restare da sola. Nel posto in cui vivevo allora arrivava il richiamo lacerante dei piccoli rapaci notturni nascosti tra i rami degli alberi. Di notte, l'inferno indossava la maschera peggiore. Di notte, quando nelle case intorno si spegnevano tutte le luci, tutte le voci, quando sulla strada il fruscio delle automobili e dei camion si assottigliava.
 
Come un giovane uomo, di Carlo Carabba
Collocazione 853.92 CAR
Sono due le coincidenze da cui muove questa storia. Quella tra la caduta della neve su Roma, dopo più di vent’anni di attesa, e la scoperta che una giovane donna, Mascia, è in coma. E quella tra il funerale di Mascia, una decina di giorni più tardi, e la firma di un contratto di lavoro. Se la prima neve della vita del protagonista di questa storia, scesa sulla sua città quando era bambino, aveva portato con sé l’incanto, la seconda ha portato un incidente. Mascia, l’amica degli anni del liceo, è scivolata col motorino là dove la neve è caduta e si è sciolta. Questa seconda neve tanto desiderata, come se col bianco potessero tornare i giochi e le meraviglie dell’infanzia, invece di restituire il passato si porta via un pezzo di futuro. Perché Mascia muore per sbaglio, come pure si può morire, e non c’è altra spiegazione. Il protagonista parla con amici comuni, riceve e manda sms, inventa scuse, cerca ragioni ai propri pensieri e comportamenti, alle fughe e ai ritorni, e le trova, si colpevolizza, si assolve. Se Mascia, come tutti, muore sola, il protagonista di questo libro, come qualcuno, fa di tutto per restare, ancora un poco, solo con lei. Costruito come un labirinto che riproduce lo smarrimento di fronte al dolore, o come un videogioco che muove nello spazio ancora sconosciuto e pericoloso dell’età adulta, il romanzo segue i pensieri del protagonista, e di chi legge, intorno alla perdita di quelli che si amano e si ferma sul limite dell’amore umano che è quello, insopportabile, di non poterne impedire la morte.
 
Responsabile della pagina: Giulia Sampieri