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Editoriale luglio 2018

Dalla rivista Meridiani
 
 
Islanda
C’è nel mondo un (piccolo) Paese dove ti svegli al mattino, apri la finestra e ti accorgi che in giardino sta crescendo un vulcano che la sera prima non c’era. Dove ogni notte il cielo si trasforma in un immenso sipario ondeggiante di smeraldo, di porpora, di lapislazzuli. Dove nei ruscelli  scorre acqua calda, e sui tetti delle case cresce l’erba. Dove ogni cento abitanti ci sono 5 scrittori (e i lettori sono di conseguenza) e 7 ragazzi che giocano al calcio, regolarmente tesserati. Dove ogni anno, a marzo, tutti guardano l’orizzonte per scorgere il primo piviere dorato che arriva volando dall’Africa, e solo in quel momento è ufficialmente primavera (e per dare la notizia si interrompono le trasmissioni). Dove c’è il sole a mezzanotte e la luna mezzogiorno. Dove i vichinghi li puoi incontrare a ogni angolo di strada, e troll, gnomi e streghe hanno disegnato il paesaggio. Dove non c’è mai stata la guerra e in tavola si portano fettine del più grasso squalo del mondo. Dove su spiagge nere di lava brillano diamanti di ghiaccio, e colonne di basalto sono come canne di colossali organi pronte a cogliere e diffondere il suono del sottosuolo più giovane del pianeta, in un eterno ribollire. Dove grotte gelate grandi come cattedrali si aprono e si richiudono nel corso di una stagione, simili ad antri fatati e luccicanti. D’altra parte da qui – come ci raccontò Jules Verne – puoi iniziare un viaggio che ti porta al centro della Terra. Stiamo sfogliando un libro di favole? No. Benvenuti in Islanda.
 
 
Remo Guerrini
              
 
 
Responsabile della pagina: Laura Pesce