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25 novembre 2018

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 
 

 
 
Il 25 novembre è stato scelto nel 1999 
come 
Giornata internazionale 
per l'eliminazione della violenza contro le donne 
dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite 
che ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, 
tenutosi a Bogotà nel 1981.
 
 
 
2018
Femminicidio, aumentano le violenze da gennaio a novembre 2018 
sono già 72 le donne uccise.
Le vittime non sono purtroppo "solo" 72: sono tutte quelle donne che subiscono violenze non mortali, abusi da parte di partner o altri uomini. Non solo perché rappresentano potenziali vittime di domani, ma perché la violenza di genere è un continuum e per far sì che questi dati in futuro non siano così preoccupanti è bene agire alla radice della catena, non all'ultimo anello.
 Una donna uccisa ogni 60 ore.
1600 gli orfani da femminicidio.
 
 
Violenze, soprusi, botte, odio e quel senso del possesso che rende ciechi mariti, fidanzati, amanti. Il risultato è che aumentano i casi di femminicidio in Italia. Nei primi 6 mesi del 2018, sono state uccise gia' 44 donne, il 30% in piu' rispetto lo stesso periodo del 2017. A stilare il bilancio e' l'associazione Sos Stalking, che ricorda come nel 2017 abbiano perso la vita 113 donne: due di queste, in particolare, erano in stato di gravidanza e la loro morte ha provocato anche quella dei loro feti, di 5 e 6 mesi. Ad uccidere sono stati, nella quasi totalita' dei casi, mariti, compagni o ex, incapaci di accettare la fine della relazione o la volonta' della partner di volersi ricostruire una vita al di fuori della coppia.
 
La strage non accenna a placarsi: nel 2016 in Italia sono state uccise 115 donne, cinque in meno rispetto al 2015, 117 sono state le vittime nel 2014 e ben 138 nel 2013.
 «La legge sullo stalking, che ha certamente il merito di aver regolamentato un fenomeno che sino a meno di dieci anni fa era ignoto per il nostro sistema giudiziario, presenta ancora oggi - spiega l'avvocato Lorenzo Puglisi di Sos Stalking - lacune che meritano di essere colmate: manca un piano ben definito per la riabilitazione degli stalker che spesso, spinti da una dipendenza affettiva, non hanno strumenti idonei a placarsi autonomamente. E' indispensabile istituire un network tra Sert, Consultori di zona e Servizi sociale per istituire dei veri e propri percorsi senza i quali il rischio di recidiva resta molto elevato».
 
Il bilancio varia da regione a regione e, le morti confermano il triste primato della Lombardia, con il numero piu' alto di donne assassinate, 11, seguita poi da Campania (6), Piemonte (5), Lazio (4) e Toscana (3). Due i casi di femminicidio registrati in Liguria, Veneto, Abruzzo e Calabria, mentre le restanti Puglia, Basilicata, Marche, Emilia-Romagna, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia-Giulia e Sicilia. 
 
IL MESSAGERO -  Mercoledì 4 Luglio 2018 
 
Le scarpette rosse simbolo della violenza contro le donne
 
 
Lo dicono le donne, che gli uomini violenti non cambiano con il carcere. E lo dicono anche gli uomini violenti, che per cambiare ci vogliono cure. In tutto il Piemonte sono già 280 i maschi seguiti con programmi di rieducazione: 60 detenuti per reati sessuali a Torino, 45 nel carcere di Vercelli, 15 a Biella, che si aggiungono a 162 uomini non detenuti presi in carico da otto associazioni. Per potenziare questo modello l’assessora regionale ai Diritti civili, Monica Cerutti, ha annunciato la firma di un protocollo che rafforzerà l’azione degli operatori, dei centri antiviolenza e delle istituzioni carcerarie.
Due anni fa era stata proprio l’assembea di Palazzo Lascaris ad approvare una legge regionale pensata per prevenire e contrastare la violenza di genere, puntando a creare una rete territoriale di aiuto agli uomini, proprio come avviene con i centri antiviolenza per le donne.
"L’obiettivo è di rendere questi uomini non più un pericolo per le donne che hanno maltrattato", spiega Cerutti. Proprio la paura che le denunce inaspriscano il conflitto è il motivo per cui tante vittime di abusi e maltrattamenti non cercano la protezione delle forze dell’ordine. E anche se denunciano, sono piene le cronache di femminicidi commessi anche quando il problema era noto.
"Quando escono dal carcere spesso questi uomini vanno a cercare di nuovo le proprie vittime — afferma l’assessora — E quando sono a piede libero diventano stalker, minacciano e si accaniscono, nei modi più violenti, contro le compagne che li hanno lasciati. Noi vogliamo cercare di impedire che continuino su questa strada".
Ecco perché si cercano altre vie d’uscita. Nel Verbano Cusio Ossola, per esempio, per la prima volta è stato sperimentato l’allontanamento da casa di un compagno violento, a cui grazie a una parrocchia è stato dato un posto letto temporaneo.
Solitamente, invece, sono mogli e figli a lasciare l’abitazione per essere messi al sicuro: ma questo è un salto nel vuoto che molte donne non hanno il coraggio di fare. "Ci piacerebbe estendere l’esperienza di Verbania a tutto il Piemonte — afferma l’assessora — Ma il problema principale è la difficoltà a reperire le risorse".
Dopo i primi approcci terapeutici sperimentali iniziati qualche mese fa, quando la Regione aveva creato una task force per rieducare gli autori di violenza, ora si analizzano i primi risultati per capire quali siano le strategie di intervento più efficaci. 
 
di Federica Cravero 26 ottobre 2018
 
 
Parrucchieri ed estetiste alleati per dare un “taglio” alla violenza sulle donne 
 
Regione Piemonte e parrucchieri si alleano per contrastare la violenza sulle donne. 
Mercoledì 7 novembre, presso il salone To Be di Mariano Parisi a Torino, è stato firmato un accordo tra Regione Piemonte e Comitato di coordinamento delle Confederazioni artigiane del Piemonte (Confartigianato Imprese Piemonte, CNA Piemonte e CasArtigiani Piemonte) che prevede un impegno in prima linea dei parrucchieri piemontesi nel combattere il fenomeno sempre più diffuso dei maltrattamenti sulle donne.
Oltre a mettere a disposizione dei clienti del materiale informativo sul tema, grazie a questa intesa i professionisti del settore potranno partecipare ai seminari organizzati nei Centri Antiviolenza, per apprendere l'approccio migliore con cui avvicinarsi alle donne che hanno subito violenza. 
Gli incontri formativi inizieranno il 3 dicembre a Torino e a Novara e saranno tenuti dai responsabili dei Centri Antiviolenza della Regione.
Il salone di via Conte Verde, sede della firma, sarà il primo in città a esporre i manifesti informativi con il numero verde che le vittime di maltrattamenti potranno contattare in caso di necessità.
Per la Regione Piemonte l'intesa è stata siglata dall’assessora regionale alle Pari Opportunità, Monica Cerutti. "Parrucchieri ed estetiste, per il particolare rapporto di fiducia che si crea con la cliente, possono essere alleati preziosi nella battaglia contro la violenza sulle donne ed aiutarci ad intercettare le persone a rischio, indirizzandole verso i nostri Centri Antiviolenza. Ai professionisti che vorranno partecipare ai seminari vogliamo offrire nozioni utili ad individuare eventuali segnali di difficoltà e per capire come compotarsi davanti a richieste di aiuto da parte delle vittime di violenza".
Sulle vetrine compariranno adesivi per segnalare la partecipazione al progetto. Ad Asti un'iniziativa simile ha già ottenuto 200 adesioni.
Il Piemonte è la prima Regione italiana a sottoscrivere questo tipo di accordo. Con l’intesa la Regione e gli artigiani si impegnano anche a costituire una cabina di regia con funzioni di coordinamento e di valutazione dell’andamento del progetto, che verrà monitorato con la pubblicazione di report periodici sul sito della Regione.
 
Lara Prato Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
 
 
In memoria di Gabriella e di tutte le altre........
 
 
Era molto violento, mio padre.
 
La massacrava di botte mia madre.
 
Lo ricordo bene, 
ed è vero che certi ricordi tornano limpidi, 
e come riviverli ogni volta.
Il primo episodio lo ricordo benissimo.
 
Avevamo la famigliadi lui a cena,
 la famiglia  Leonardi, cognome 
che ho odiato con tutto me stesso.
 
Una tribù patriarcale tanto quanto,
basta per considerare normale
ogni forma di violenza, fisica 
compresa.
 
La serata era finita, non ricordo
cosa abbia innescato la 
discussione se tale si possa
definire, fatto sta che poche
parole urlate da lui, risposte
accennate e sottomesse da lei ed
in un attimo, uan pentola sporca
della cena, la prima cosa che si è
 trovato tra le mani e via, in piena
nuca mentre lei cercava di 
scappare.
 
Un rumore cupo l'acciaio in testa.
Un tonfo in terra il corpo di lei.
 
Il rumore della pentola riposta nel 
lavandino della cucina, la porta della sua camera da letto che si
chiudeva su quella che è stata per 
me parte della fine dell'infanzia.
 
L'ho alzata da terra priva di sensi
con tanta fatica, avevo sette anni,
e lo ricordoancora, ricordo tutto.
 
Ricordo acore il freddo dell'ovatta
passata sotto il rubinetto
della cucina che usai per 
rinvenirla.
 
Ricordo i suoi lamenti di dolore misti ai miei.
 
Ricordo le sue rassicurazioni ad occhi chiusi quando si è resa
conto dell amia paura, della mia disperazione.
 
Una mano che teneva il mio viso, e un'altra 
che teneva la sua testa
stesa sul divano.
 
Ricordo la sua disperazione.
 
Ricordo il terrore nei suoi occhi.
 
Ricordo il terrore nei suoi occhi di
una vita tutta vicina ad un uomo
violento.
 
Le ho detto tante volte crescendo,
“perchè non vai via?”
 
E la risposta era sempre la stessa,
“io lo faccio per voi, chi ci dà da mangiare...infondo, è un bravo uomo”.
 
Ed io incomiciai ad ingrasare, a diventare largo, ingombrante,
tanto da impedire alle braccia
 di mio padre, di farle tante volte 
del male, ma non riuscivo tutte le volte, 
ed allora, per non sentire il male, lo facevo a me
stesso...perdendomi ogni volta.
 
“Chissà se stasera toccherà a te o a m”, esordiva verso ora di cena, 
l'ora in cui tornava.
 
Tante volte, per evitare di scoprire
la risposta, la causavo.
 
La violenza in casa la respiravi, 
e non certo si fermava alle botte.
 
Oggi sono un uomo, libero 
anche di non appartenere più a quel dolore.
 
Oggi, il mio pensiero va a tutte le
 DONNE, quelle a cui ogni uomo,
sentendosi in diritto, ha torto 
anche solo un pensiero.
 
Mi rivolgo a voi da figlio di donna
maltrattata, da uomo oggi che sa
quanto vale un dolore.
 
Non fatelo per noi figli.
 
Non fatelo per la carriera.
 
Non fatelo per apparire.
FATELO SOLO PER VOI.
 
VI PREGO ABBIATE IL CORAGGIO 
DI NON PERMETTERE A NESSUNN
UOMO DI CALPESTARVI L'ANIMA,
VOI SIETE DONNE.
 
(di Luigi tratta dai social)
 
L’amore non c’entra.
 
 
 
 
In biblioteca
alcuni suggerimenti di lettura:
 
Ipazia muore : [romanzo] / Maria Moneti Codignola.
Collocazione 853.9 MON
 
La scordanza / Dora Albanese.
Collocazione 853.92 ALB 
 
Ferite a morte / Serena Dandini ; collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti.
Collocazione 853.92 DAN
 
Il male che si deve raccontare : per cancellare la violenza domestica / Simonetta Agnello Hornby ; con Marina Calloni.
Collocazione 853.92 AGN 
 
Regina nera : la giustizia di Mila / Matteo Strukul.
Collocazione  853.92 STR 
 
Trauma / Camilla Grebe, Åsa Träff.
Collocazione 839.738 GRE
 
Tolleranza zero : romanzo / Irvine Welsh. 
Collocazione 823.9 WEL 
 
Follia / Patrick McGrath.
Collocazione 823.9 MCG
 
La donna che sbatteva nelle porte / Roddy Doyle. 
Collocazione  M 823.9 DOY 
 
Mi sa che fuori è primavera / Concita De Gregorio.
Collocazione 853.92 DEG
 
La lunga vita di Marianna Ucrìa / Dacia Maraini.
Collocazione 853.9 MAR 
 
Il male che si deve raccontare : per cancellare la violenza domestica / Simonetta Agnello Hornby ; con Marina Calloni.
Collocazione 853.92 AGN
 
Finché amore non ci separi / Alison McLeay. 
Collocazione  M 823.9 MCL 
 
Uomini che odiano le donne / Stieg Larsson. 
Collocazione 8G LAR
 
Se non ti amo più : quando lasciarsi bene diventa una risorsa anche per i figli / Maria Rita Parsi. 
Collocazione 155.6 PAR
 
Animali, non bestie : difendere i diritti, denunciare i maltrattamenti / a cura di Gianluca Felicetti, con interventi di Ilaria Marucelli. 
Collocazione 179.3 ANI 
 
Il secondo sesso [2. vol.] : l'esperienza vissuta /  Simone De Beauvoir.
Collocazione M 301.412 BEA
 
Leggere Lolita a Teheran / Azar Nafisi.
Collocazione  306.0955 NAF 
 
La fiducia tradita : storie dette e raccontate di partner violenti / Carmine Ventimiglia.
Collocazione 362.82 VEN
 
Un silenzio assordante : la violenza occultata su donne e minori / Patrizia Romito. 
Collocazione 362.76 ROM 
 
Corpi ribelli : resilienza tra maltrattamenti e stalking / Stefania Pastori Gloss. 
Collocazione 305.4 PAS
 
Che genere di violenza? : conoscere e affrontare la violenza contro le donne / Maria Luisa Bonura.
Collocazione 362.82 BON 
 
Malamore : esercizi di resistenza al dolore / Concita De Gregorio. 
Collocazione 362.82 DEG
 
50 sfumature di violenza : femminicidio e maschicidio in Italia / Barbara Benedettelli ; prefazione di Maria Rita Parsi.
Collocazione  362.82 BEN 
 
Il volto cancellato : storia di Fakhra dal dramma alla rinascita / Fakhara Younas con Elena Doni. 
Collocazione 305.409549 YOU
 
Io sono Malala : la mia battaglia per la libertà e l'istruzione delle donne / Malala Yousafzai ; con Christina Lamb.
Collocazione 305.420954 YOU
 
Amorosi assassini : storie di violenze sulle donne / Marina Addis Saba.
Collocazione 362.82 AMO 
 
Questo non è amore : venti storie raccontano la violenza domestica sulle donne / coordinamento di Giovanna Pezzuoli e Luisa Pronzato ; da La 27esima ora Laura Ballio.
Collocazione 362.8292 QUE
 
Io ci sono : la mia storia di non amore / Lucia Annibali ; con Giusi Fasano.
Collocazione 362.83 ANN 
 
La sposa bambina : io, Nojoud, 10 anni, divorziata / Nojoud Ali ; con la collaborazione di Delphine Minoui. 
Collocazione 362.76 ALI
 
Le donne erediteranno la terra : il nostro sarà il secolo del sorpasso / Aldo Cazzullo.
Collocazione 305.42 CAZ
 
Chiamarlo amore non si può : 23 scrittrici raccontano ai ragazzi e alle ragazze la violenza contro le donne / Autrici varie.
Collocazione
 
 
Nelle biblioteche SBAM:
 
  • Gocce di veleno / Valeria Benatti.
  • Nessuna più : quaranta scrittori contro il femminicidio / AA. VV. ; a cura di Marilù Oliva ; prefazione di Roberta Bruzzone.
  • L'assassinio di Regilla : storia di una donna, del suo matrimonio e del tempo in cui visse / Sarah B. Pomeroy.
  • Donne spezzate : la violenza tra le mura domestiche / Milena Milone.
  • Solitudini : Memorie di assenze / Paolo Crepet.
  • Mia per sempre : quando lui la uccide per rabbia, vendetta, gelosia / Cinzia Tani.
  • Donne spezzate : la violenza tra le mura domestiche / Milena Milone.
  • Mille sorelle / Lisa J. Shannon.
  • Lividi : storie di donne ferite / Laura Romano.
  • Ginocidio : la violenza contro le donne nell'era globale / Daniela Danna.
  • Nozze di sangue : storia della violenza coniugale / Marco Cavina.
 
Fonti:
  • IL MESSAGERO -  Mercoledì 4 Luglio 2018 
  • torino.repubblica.it/cronaca/2018/10/26
  • Lara Prato Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
  • cppp.it
  • www.vice.com/it/a
  • “Era molto, violento mio padre” - poesia di Luigi tratta dai social
 
Responsabile della pagina: Rosanna Cavallero