Editoriale febbraio 2019

Manca poco al grande evento e a febbraio, in Sudafrica, si apriranno i battenti della 4° edizione dei Giochi mondiali della pesca. Lo stato africano ospiterà infatti, dal 9 al 17 di febbraio, questa prestigiosa manifestazione sportiva nella quale, come nelle precedenti occasioni, si svolgeranno contemporaneamente molteplici mondiali legati alle principali discipline, sia di mare che di acque interne. In questa occasione saranno 13 le categorie che si sfideranno e, per quanto riguarda l’acqua dolce, vedremo impegnati diversi team tra cui quello della pesca al colpo, del feeder, del bass fishing, del carpfishing, del fly fishing e della pesca predatoricon esche artificiali da barca. Una grande manifestazione che ha visto protagonisti nell’organizzazione il Portogallo nel 2006 e l’Italia, che ha avuto l’onere e l’onore di occuparsene due volte, nel 2000 e nel 2011; tutti eventi memorabili che ancora oggi ricordo con emozione per i grandi risultati conseguiti da molte delle nostre nazionali. Come di consueto, le varie competizioni saranno precedute da una cerimonia d’apertura che si svolgerà a Johannesburg, poi ogni nazionale si sposterà per raggiungere la località prescelta per lo svolgimento di ogni singolo mondiale. Insomma, i Giochi della pesca rappresentano un’occasione unica, al di là dell’aspetto competitivo, per dare voce e visibilità al nostro sport, un’esigenza di cui sente sempre di più la necessità. In un mondo dov’è sempre più difficile emergere e dove gli sport cosiddetti minori stentano ad affermarsi e a guadagnarsi il proprio spazio, eventi di questo genere non possono che essere salutati con grande interesse, nella speranza che anche nella pesca sportiva possa presto guadagnarsi, anche nel panorama economico, il posto che gli spetta.

 

 

Alfonso Vastano